Al Presidente Regione Toscana
All’Assessore alla salute
Ai Direttori ASL Toscana Centro,Toscana Nord ovest; Toscana Sud
Oggetto: Lavoratori e anziani nelle RSA.
A seguito dei decreti emessi dal Governo e dalla Regione Toscana in relazione al Coronavirus, mentre comprendiamo lo sforzo fatto dalla Regione nel tentativo di approvvigionare gli operatori sanitari che prestano servizio nelle strutture ospedaliere dei necessari DPI, richiamiamo la vostra attenzione sulla necessità di adeguata protezione indispensabile per gli operatori sanitari e socio sanitari adibiti all’assistenza agli anziani e ai disabili sia nei servizi domiciliari che in quelli residenziali presso RSA.
Purtroppo in questi giorni stanno esplodendo focolai di epidemia per ora soprattutto nelle Regioni maggiormente colpite, veicolati da persone esterne (gli operatori) che senza le adeguate protezioni hanno portato sugli anziani delle strutture il contagio e che rischiano di riportarlo all’esterno da anziani contagiati.
L’attività presso queste strutture e servizi è resa particolarmente gravosa in presenza del coronavirus da una serie di elementi:
– la preoccupazione di non avere tutti i necessari dispositivi di protezione a fronte di una attività a stretto contatto fisico con persone esposte quanto meno per età e comorbilità.
Ci viene costantemente segnalata la carenza di mascherine, camici monouso, gel sanificanti, mascherine con filtro per casi potenzialmente a rischio;
– l’assenza di familiari e volontari, utile presenza sia per attività pratiche come la somministrazione del cibo, ma anche per il sostegno psicologico, per mantenere il contatto con i familiari che non possono vedere ecc.
– l’assenza di infermieri e OSS che vengono chiamati in strutture ospedaliere pubbliche e lasciano il posto scoperto all’improvviso, o coperto parzialmente con persone continuamente diverse;
– assenze del personale sia a seguito di malattia che dei congedi e permessi previsti dal decreto curaitalia.
Sarebbe pertanto necessario che le strutture considerassero complessivamente questi elementi e non procedessero quindi a ridurre le ore giornaliere di assistenza in rapporto alle presenze effettive degli assistiti.
A questo riguardo ci preme ricordare che ripetutamente, anche in tempi meno gravi dell’attuale, abbiamo sollevato la questione del tempo di assistenza previsto per ogni assistito, come da delibera regionale.
Al riguardo avevamo dato inizio anche ad una raccolta di firme da sottoporre alla vostra attenzione perché, come si evince dal testo stesso della petizione che alleghiamo, la situazione diciamo “normale” del lavoro nelle RSA era già di grandissima difficoltà.
Per questi motivi, ritenendo indispensabili le misure di prevenzione sia per gli operatori che per gli ospiti, chiediamo:
-di provvedere a dare la massima sicurezza in questa fase assolutamente difficile, effettuando anche la verifica, da parte degli organi competenti, dell’effettiva disponibilità e adeguatezza dei DPI forniti dai gestori;
-che nelle strutture vengano stabiliti e attuati codici di comportamento e di intervento per i soggetti potenzialmente a rischio;
-di sollecitare le strutture a non diminuire le ore di servizio retribuito anche qualora non dovessero essere coperti tutti i posti, tenuto conto della disposizione regionale di riservare dei posti letto per eventuali persone affette da coronavirus;
– di verificare che sia effettivamente presente il personale infermieristico e di assistenza previsto dagli stessi parametri e non si lavori in situazione di costante emergenza, con la difficoltà di erogare l’assistenza necessaria.
Siamo certi che una volta superata l’attuale emergenza ci saranno le condizioni per rivedere profondamente il sistema di gestione dell’assistenza agli anziani, dell’erogazione dei servizi e della qualità del lavoro nelle RSA, ponendo al primo posto, come si sente ora ripetere sempre più spesso, il valore della persona e il valore di chi opera nel settore socio sanitario.
CUB SANITA’ Firenze e Provincia Dott.ssa Paola Sabatini | A.Di.N.A. Firenze ODV Dott.ssa Anna Nocentini |
Firenze, 22 marzo 2020.