È da parecchio tempo che non scrivo, ma con questo contagio dovuto al Coronavirus sento il bisogno di fare alcune riflessioni:
La prima è capire che cos’è il Coronavirus. Un virus che si espande nel mondo in maniera micidiale. Da dove è venuto? I media ci dicono dalla Cina. Se fosse stato manipolato in laboratorio e poi sfuggito al controllo? Già di per sé è tragico e criminale. E io mi chiedo perché veniva manipolato? A che scopo serviva? Sapevano della potenzialità della tragedia che da lì a poco si sarebbe potuta riversare sul mondo. I dubbi sono tanti e non vorrei che il profitto o la politica Cinese abbia fatto il resto. Però non voglio credere a questa teoria di manipolazione o mancato avviso. Mi sembra più uno sfruttamento politico. La seconda teoria è che il virus sia stato trasmesso dai pipistrelli, arrivando a infettare il paziente 0 in Cina e questa teoria mi sembra più probabile e disastrosa, perché ripetibile a livello globale. Come ha fatto questo virus animale a infettare un uomo. Milioni di anni sono passati prima di fare questo salto!
Allora è riconducibile all’uomo? Ma non penso alla manipolazione, penso soprattutto ai cambiamenti climatici e alla deforestazione, allo sfruttamento della terra, sempre voluta dall’uomo. Sicuramente quella ecologica è la vera sfida del nostro futuro. Speriamo che venga affrontata e capita. Il tempo non è dalla nostra parte, ma per il bene di tutti è l’unica soluzione. Però sembra sia sparita dalle menti dei politici di tutto il mondo, sostituta dalla preoccupazione per la ripresa economica dopo il CoronaVirus basataancora sul consumo della terra, sui beni non necessari e sul profitto a tutti costi che andrà in mano ai soliti ignoti.
Pensando alla mia Italia, il mio paese, dove il bello lo trovi a km 0, basta uscire di casa, la cui bellezza è Invidiata da tutto il mondo, con i nostri paesi, la nostra cultura, la nostra arte, il nostro cibo e il nostro amore per la vita, mi chiedo che cosa succede adesso e che cosa succederà dopo.
Adesso si sta uscendo da questo incubo, con un tributo di morti spaventoso, di cui il prezzo più alto è stato pagato dai nostri anziani, spezzando la loro vita, portando via la nostra memoria vissuta e i ricordi di una storia passata . Molti sono stati gli sbagli, il primo e il più tragico è la svendita della salute pubblica e dei servizi sanitari sul territorio, che ha impedito una corretta gestione dei rischi prodotti dal virus, il secondo più terrificante, avere ignorato le residenza sanitarie assistite, adesso tutte in mano privata, basate sul profitto. Il costo per ricoverare una persona in RSA a Firenze dove vivo è di 3600 euro al mese, suddiviso in quota sanitaria pagata dalla ASL, circa il 50%, il restante pagato dall’utente e dai propri familiari; però attualmente non ci sono le quote sanitarie, quindi il costo è interamente pagato dal ricoverato e da i suoi familiari. Ma ancora più doloroso è stato tenere all’oscuro i familiari sulle condizioni di salute dei propri cari, che non potevano vedere. E’ una vergogna, politica e umana, con la negazione del diritto e della dignità della persona.
E c’è un altro problema. La sanità pubblica ora sembra che si occupi solo del Coronavirus. Le altre malattie croniche importanti che nei tempi precedenti al Coronavirus riempivano i pronto soiccorso e gli ospedali, non solo vengono sottovalutate, ma adesso agli occhi di chi guarda e ascolta i media, sono sparite. Ho fatto una brutta esperienza al pronto soccorso, gravissima per me e mia sorella, dove avevo portato mia madre di anni 93, non Covid certificata dall’unico medico che è venuto a casa, chiamato da noi, arrivato con la tuta di protezioni da infettivologo, perché era il solo modo per fare visitare mia madre, per le sue patologie invalidanti. Portata al pronto soccorso, con una richiesta fatta dal medico, mi avevano assicurato che c’erano due percorsi diversi, Covid e non Covid. Ma non era così.
Dopo l’accettazione i familiari dovevano uscire fuori, anche dalla sala di attesa perché era preclusa e la mamma invalida rimaneva sola in una stanza dove erano in attesa altri malati che potevano essere positivi al Covid, visto che ancora non gli era stato fatto il tampone. Dopo sei ore che noi abbiamo passato fuori ad aspettare, la mamma è stata dimessa, per volontà sua. Non voleva restare in ospedale senza poter vedere i suoi familiari. E le avevano già fatto gli esami cardiologici di cui aveva bisogno.
Non voglio rifarmela con gli operatori sanitari, che sono stressati, lo capisco e li ringrazio per il loro comportamento professionale, pagando per aver fatto il loro dovere un tributo di morti molto alto. Mi domando solo se è stato prudente spostare una donna di 93 anni per una cosa che si poteva fare al domicilio, se è stato prudente farla sostare ore in una sala con altre persone che potevano essere positive, mentre lei era sicuramente non Covid vista la certificazione dell’infettivologo del giorno prima, e senza poter vedere i familiari.
Ripeto Grazie, Grazie, Grazie per la vostra attenzione, la vostra professionalità sanitaria che ha rotto anche le vostre paure.
Non credo che usciremo da questa pandemia tanto presto, ancora esiste è presente nelle nostre paure e nel nostro futuro. Non lascia solo una scia di morti, ma anche una economia distrutta, tutta da ricostruire, con prestiti che si assommano a un debito pubblico smisurato che negli anni è sempre aumentato. Sicuramente sarà una mazzata che ci lascerà in agonia per diverso tempo e per uscire da questo terremoto finanziario bisogna avere una visione diversa dalla precedente che puntava solo al profitto, ma bisogna invece costruire una nuova coesione sociale, fondata sul lavoro, sulla cura del territorio, sul benessere dello stato, fatto di sanità, di scuole, di diritti e di tasse eque e progressive, basate sul reddito e sulla rendita del patrimonio.
Lo stato, non si può più permettere di avere una evasione fiscale così forte, una corruzione che fa lievitare i costi, il lavoro nero, l’economia sommersa, le varie mafie che portano via soldi in modo criminale, perché tutto questo lo pagano i cittadini onesti che contribuiscono al finanziamento della nostra Italia.
Lo stato non si può più permettere la burocrazia attuale, controlli rigorosi si! Ma non lacci e laccetti o fogli e foglietti.
Lo Stato deve tornare a una vera democrazia, perché:
La democrazia è il bene comune, la dignità del lavoro che ti dà la libertà di pensiero, democrazia è il rispetto delle leggi e la giustizia nella legge, la democrazia è una politica basata sulla persona e non sul profitto, la democrazia è il rispetto dell’ambiente, del sole, dell’acqua, della vita, la democrazia è l’aiuto ai più deboli, agli emarginati, ai senzatetto, la democrazia è il rispetto del proprio vicino, delle religioni, delle proprie idee, nel rispetto di tutti.
La democrazia è il diritto ad essere felici.
Forse sarà una utopia, ma mi sentivo di scriverlo.
Bartoletti Bruno. – segretario A.Di.N.A. Firenze ODV